Richard Thompson, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Billy Cobham, Almamegretta, Suzanne Vega, James Senese Napoli Centrale
Questi alcuni dei nomi che animeranno, come tradizione da trentotto anni, i numerosi palchi di Folkest dal 23 giugno all’11 luglio prossimi: Udine, Spilimbergo, Villa Manin, Tolmezzo, ma anche Capodistria e la Slovenia. Artisti molto differenti fra di loro e un festival multicolore pensato proprio per valorizzare tutta quella musica che, al di là dall’essere tecnicamente folk, etno, jazz o cantautorale, sappia dare voce alle radici culturali di qualsiasi parte del mondo. Titolo emblematico di questa edizione 2016 Frontiere: un’occasione per valicare ancora una volta i confini fra le musiche e i generi. Ma soprattutto per riflettere sulle radici delle culture europee dei confini del Vecchio Continente. “La trentottesima edizione di Folkest percorrerà in lungo e in largo, per quasi un mese, tutta la regione dialogando con l’Istria, portando ovunque una scelta ponderata di esempi musicali che ci raccontano i confini di questo nostro Vecchio Continente in un susseguirsi di canti provenienti da culture che vanno dalla Magna Grecia alla Finlandia, che narrano leggende antiche e storie comuni, storie di eroi e di gente semplice che appartengono a tutti e fanno parte dell’orgoglio culturale dei popoli. Spesso sono le stesse storie, declinate in lingue diverse.” Così racconta questo festival il suo direttore artistico Andrea Del Favero.
Quasi settanta concerti, fra appuntamenti del Festival ed eventi correlati, cinque i filoni che potremmo estrapolare: c’è il mondo della canzone anglosassone con l’inglese Richard Thomson e la californiana Suzanne Vega; ma c’è anche un importante focus sulla grande tradizione napoletana con l’intramontabile Nuova Compagnia di Canto Popolare, i pirotecnici Almamegretta e il grandissimo James Senese Napoli Centrale. Numerosi gli appuntamenti dedicati ai suoni e alle melodie di tradizione e ispirazione celtica, una sezione che non manca mai al festival. Un’importante capitole del festival è anche dedicato alle musiche di confine dal manouche del Maurizio Geri Swingtet al balcanico e al klezmer dell’Orchestra Bailam, al sound italo-zingaro di Roberto Durkovic e i Fantasisti del Metrò, al blues sporco de Les Loups Garous, alla cultura grika di Ninfa Giannuzzi, all’organetto del veneto Roberto Tombesi.Senza dimenticare la pattuglia friulana con Straulino & Fedele e i Carantan. Un ampio capitolo, come ogni anno, è dedicato anche alle nuove proposte italiane con gli appuntamento di Suonare@Folkest. Infine, il festival ha anche aperto le porte alla danza e al vasto mondo dell’audiovisuale con Video&Danza@Folkest. Non poteva mancare anche quest’anno il dialogo con il Sociale: prosegue infatti l’ultradecennale collaborazione con la Cooperativa Itaca che presenterà nuovamente il progetto musicale Capitano tutte a noi, nato nel 2013 a Pordenone come laboratorio per una musica che ha dimostrato di essere uno stimolo formidabile per aiutare a superare e vincere le barriere, non solo del pregiudizio, ma anche del pensare comune.
Dopo La Fieste da Sedon, che il 12 giugno al Castello di Ragogna chiamerà a raccolta tutti i suonatori della musica popolare friulana per il consueto appuntamento d’inizio estate, gli appuntamenti di maggior richiamo per il grande pubblico inizieranno il 17 giugno al Teatro Gustavo Modena di Palmanova con il concerto di Richard Thompson. Dal mondo anglosassone si torna alla musica di casa nostra il 3 luglio con la Nuova Compagnia di Canto Popolare che presenterà sempre a Palmanova, questa volta all’interno del cortile delle Scuole Elementari, il nuovo disco e il nuovo spettacolo. Il 4 luglio, per la prima volta al Castello di Udine, la serata conclusiva del concorso Suonare@Folkest: una serata in cui si sfideranno per la vittoria finale i gruppi vincitori delle singole selezioni territoriali che sono stati selezionati a partire dal mese di dicembre da una base di 148 formazioni iscritte. Sul palco proposte da diversi luoghi della nostra musica d’autore: i vigevanesi, ma cittadini del mondo, Domo Emigrantes, i napoletani Flamenco Tango Neapolis, i cadorini Na Fuioa e i lombardi Smorfiacc.
Dall’8 all’11 luglio il Festival si sposta, come tradizione, a Spilimbergo per animare ancora una volta piazze e luoghi: e così l’8 luglio in piazza Duomo in programma Saba Anglana con le sue radici italo-somale; mentre in piazza Garibaldi il palco sarà per gli amanti del ballo, dalla danza contemporanea al bal-folk.
Sabato 9 luglio Riccardo Tesi si racconterà presentando il suo libro Una vita a bottoni. E ancora: in programma il gradito ritorno dei Viulan e del Tama Trio, ospiti Luigi Lai e Elena Ledda. Al termine la tradizionale assegnazione del Premio alla Carriera che quest’anno andrà a Luigi Lai, grande maestro delle launeddas.
Domenica 10 in piazza Duomo Folkest ospiterà Sandro Joyeux con le sue radici multi-etniche e l’avvincente sound dei finnici Tsumi Sound System; mentre in piazza Garibaldi si susseguiranno Giuliano Gabriele (vincitore del Premio Parodi 2016) e Rud Bučar, che lo scorso anno ha letteralmente incantato la piazza di Capodistria con un intenso concerto.
Lunedì 11 luglio appuntamento imperdibile con l’immenso talento di Billy Cobham.
Folkest non si fermerà qui: in programma avremo anche altri eventi, tutti molto significativi, in alcune importante piazze del Friuli. Fra tutti vogliamo ricordare il consueto concerto in Prà Castello a Tolmezzo, in occasione della Festa del Borgat, con i campani Almamegretta.
Altra concerto atteso da anni dal pubblico di Folkest sarà quello di Suzanne Vega: 20 luglio, Villa Manin. La celeberrima cantautrice americana presenterà il nuovo disco ispirato dalla figura della poetessa statunitense Carson McCullers.
Infine il Festival si sposterà a Capodistria per raccontare la musica senza confini della grande stagione napoletana e chiudere l’ideale trittico dedicato alla città del mediterraneo che più incarna nella sua ultramillanaria storia il senso della frammistione di culture all’interno del Mare Nostrum. Dopo la Nuova Compagnia di Canto Popolare e gli Almamegretta, in programma James Senese e il suo storico gruppo Napoli Centrale. Sempre a Capodistria è previsto il concerto dei brasiliani Roda do Cavaco e del Tama Trio, ospiti Luigi Lai e Elena Ledda.
Centrale tutta quella sezione dedicata alle band selezionate fra le numerose proposte da tutte Italia all’interno di Suonare@Folkest che, oltre ai citati vincitori presenti a Udine, saranno: Brigata Lambrusco (Emilia), Electric Circus (Italia), Fooga & Nico (Italia), Fragment (Italia), Kitchen Implosion (Italia), Lamorivostri (Italia), Mestison (Italia-Colombia).
Fa parte idealmente di questa sezione la partecipazione di artisti già vincitori di altri importanti Festival “amici” di Folkest, come il già citato Giuliano Gabriele (Lazio), vincitore del Premio Andrea Parodi a Cagliari.
Immancabile il capitolo dedicato alla musica cosiddetta celtica che quest’anno ospiterà Teach Shleibhe (Mountain House, Irlanda), Iona Fyfe Band (Scozia), i Rolling Around (Italia)e Andrea Capezzuoli e Compagnia (Italia).
Senza dimenticare le espressioni musicali che stanno a cavallo tra culture diverse e che hanno scritto, negli anni, la ricchezza dell’Europa: dal manouche Maurizio Geri Swingtet al balcanico e al klezmer dell’Orchestra Bailam, al sound italo-zingaro di Roberto Durkovic e i Fantasisti del Metrò, al blues sporco de Les Loups Garous, alla cultura grika di Ninfa Giannuzzi, all’organetto diatonico sognante del veneto Roberto Tombesi.Senza dimenticare la pattuglia friulana con Straulino & Fedele e i Carantan.
Fra le attività collaterali, ma non di secondaria importanza, ricordiamo: anteprima della Terza Edizione di Festinval con Celtic Pixie e il Coro Voci dal Mondo diretto da Giuseppina Casarin. Al termine, perché no, la degustazione con specialità della val Tramontina. Ai più piccoli sarà dedicato Vieni a provare uno strumento con i docenti della scuola di musica Gottardo Tomat e lospettacolo gioco conMolino Rosenkranz.
Ogni sera, al termine dei concerti, grande session irlandese, condotta dai Teach Shleibhe, ma aperta a chiunque abbia voglia di cimentarsi a suonare in compagnia nello spirito della musica popolare.