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Archivio Cultura

H2O for Peace: i Vincitori

17 giugno 2017: la Fondazione Campana dei Caduti ha finalmente svelato i vincitori di H2O for Peace – iPhoneography for Human Rights, il contest iPhoneografico realizzato in collaborazione con il Nem – New Era Museum su un’idea di Marco Di Battista per rispondere, con il potente linguaggio delle immagini e con la potenza virale della Mobile Art, alla sollecitazione dell’Onu che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), ha chiesto di riflettere sull’Acqua quale strumento ed espressione di Pace. Primo classificato Ludwig Wagner con il trittico I’ve been on this road for a while: un’immagine particolarmente evocativa in cui la pace della natura è un fragile confine, come quello tra acqua e terra, di cui l’essere umano può godere serenamente o che può infrangere fin troppo facilmente. Menzione Speciale ex equo a due artisti: Adelino Marques con The Marks of life, dove l’acqua è dipinta come linfa vitale della terra e quindi della vita; e Gianluca Ricoveri con The Swamp, uno scatto di grandissimo equilibrio formale che ci consegna una riflessione sul delicato rapporto fra uomo e natura. Tre i premi speciali: il Nem Award è andato a Lorenka Campos con i delicatissimi uccelli acquatici di Let it be; il Pollock Project Award (assegnato dal gruppo musicale Art-Jazz) è stato assegnato a Roberto Gallardo con il suo Here comes the rain again per gli espliciti e visionari riferimenti musicali; infine il Ginger Magazine Award è andato a Julia Nathanson con Forty-one Degrees per gli espliciti riferimenti all’Acqua strumento di serenità per la crescita dei nostri figli.

Tutti i vincitori, assieme alle altre 43 foto finaliste, saranno protagonisti di un videoclip multimediale con le musiche di Marco Testoni eseguite dal gruppo art-jazz Pollock Project.

Ricordiamo che Presidente di Giuria del concorso era Andrea Bigiarini (fotografo), ideatore e fondatore del Nem. Al suo fianco: Marco Di Battista (giornalista), Giancarlo Beltrame (giornalista), Dilshad Corleone (fotografo), Davide Capponi (fotografo).

Oltre 200 le immagini pervenute, oltre 8000 gli iPhoneografi raggiunti, qualche migliaio gli appassionati coinvolti. Una larghissima componente femminile fra i concorrenti su un tema, evidentemente, che è stato da molti sentito fortemente affine a quello della Vita.

Ricordiamo che l’iPhoneographia è quell’arte, democratica e diffusa, di realizzare immagini con il proprio smartphone e di condividerle attraverso internet e i social network. Le enormi potenzialità di quest’arte la rendono il mezzo ideale per concentrare la creatività di tutto il mondo su un tema forte come il diritto all’acqua. Un’arte che, nata dal mondo dei Social, è attualmente studiata e oramai riconosciuta per il suo valore e per la sua potente democraticità anche negli ambienti fotografici tradizionali.