L’intima trilogia del compositore jazz in tutti i negozi
Dopo l’esperienza tutta digitale di Magicamente Jazz, trilogia del poliedrico compositore Klaus Bellavitis, Artis Records ora presenta anche la versione fisica dei tre album in uno. Il cofanetto contiene: Panta Rei, My Father’s smilee Portraits. I 3 progetti sono finalmente nella rete di Egea, distributore che possiede negozi di dischi tradizionali ovunque nel mondo. Magicamente Jazz è un concept album interessante perché denso di colori molto diversi tra loro. Un vero e proprio viaggio sonoro che non utilizza gli abituali toni vellutati e jazzistici “a la Bellavitis”, ma che sconfina in aree sonore più crude e contrastate. Senza mai rinunciare a stile ed eleganza musicale, questo progetto narra dei tortuosi meandri emotivi di un artista che ad oggi può vantare una lunga carriera internazionale. Un compositore, pianista e cantante jazz che si abbandona al suo miglior sfogo creativo e che trasforma fedelmente le sue esperienze di vita in schegge melodiche.
Il triplo CD Magicamente Jazz è un concept album interessante perché denso di colori, un viaggio sonoro non sempre dai toni vellutati, a volte anche crudi e contrastati. Le sue sonorità rappresentano i tortuosi meandri emotivi di un artista che vanta una lunga carriera internazionale. Un compositore, pianista e cantante jazz che si abbandona al suo miglior sfogo creativo.
Dei tre album di Klaus Bellavitis, Panta Rei è forse il più genuino spaccato della sua personalità, quasi fosse un confronto musicale con se stesso, una lunga competizione interiore per il raggiungimento di una rinnovata eccellenza estetica. Tale conflitto rivelerà anche un arzigogolo fantasioso che, a tratti, si mimetizza e si trasforma in racconto autobiografico. La moltitudine di sfaccettature emotive e sonore contenuta in Panta Rei riesce ad avvicinare stati emotivi molto distanti tra loro, come delicatezza e irriverenza, disperazione e ironia, dramma e sagacia, romanticismo estremo e becero disincanto, ostentata autocelebrazione e struggente lutto per la perdita del padre. In questo modo il “coraggioso” artista non teme di mettersi a nudo, anzi si espone confessando i suoi più reconditi spaccati emotivi.
Anche la seconda raccolta, My Father’s smile, contiene brani originali, ma è dedicato interamente al ricordo del padre: il Conte Cesare, scomparso quando Klaus aveva tredici anni. Tanto dolore, trasformatosi in un quasi “gradito” pungolo taumaturgico, lo spingerà verso la musica, attraverso la quale si trasformerà in valvola di sfogo emotivo prima, e professione artistica di una vita intera, poi. My Father’s Smile è stato registrato dal vivo presso lo Smith Center di Las Vegas, affiancato da musicisti d’eccezione: il clarinettista Paolo Tommelleri, il trombettista Marco Brioschi, il sassofonista Paolo Favini dal cantante Ronnie Jones.
A chiusura della trilogia c’è Portraits, progetto pianistico di composizioni “istantanee” e, dunque, estemporanee quanto sincere espressione “subliminali” d’artista. I 17 brani all’interno della raccolta rappresentano altrettanti ritratti di persone, reali o immaginari che siano, Klaus attinge da loro scampoli di vita e atavici rapporti interpersonali che ha intessuto nell’arco della sua vita.
Ogni brano risulta essere un vero e proprio poema descrittivo caratteriale, una sorta di colonna sonora unica ed individuale che delinea, con garbo artistico e grazia melodica, colui, o colei, al quale viene dedicato il ritratto musicale. Un lavoro libero e senza filtri, costrizioni, confini stilistici, senza costrutti intellettuali, filosofici o canoni estetici. Un progetto nel quale l’artista non pone alcuna aspettativa, dove si calerà in uno stato di “apparente” casualità sonora, condotta – al contempo – dall’invisibile, ma onnipresente, prolifica mano del suo subconscio. Nonostante tanta caotica casualità sonora, emotiva e strumentale, niente è stato lasciato al caso.
Bio dell’artista: Klaus Bellavitis è un compositore, arrangiatore, pianista jazz, cantante “Crooner” e show man. Primo italiano non tanto ad aver conseguito un diploma, bensì una laurea presso la prestigiosa Berklee College of Music di Boston. Un attestato Cum laude che gli ha permesso di insegnare presso la stessa università. Dopo l’esperienza US, rientra in Italia e riceve la Cattedra di composizione per musica da film al Conservatorio Verdi di Milano. Klaus è stato denominato il Burt Bacharach Italiano dallo stesso Bacharach per le doti di raffinato compositore. Artista Blue Note i cui concerti sono andati ripetutamente sold out, il suo primo disco come band leader registrato a Las Vegas si è fregiato della collaborazione di musicisti storici del grande Frank Sinatra (Walt Blanton, Gary Queen, Mike Tracy, ecc). Klaus, oltre ad essere un conclamato multi talento, è anche scrittore di libri: il suo romanzo autobiografico Il conte, si è aggiudicato il premio Milano Bookcity festival del libro nel 2015. Nomina di ambasciatore per i diritti umani nel 2018 e premio Scarpone d’oro per Amatrice grazie ai 10 concerti organizzati dove raccoglierà 77.000€ che ha donato alla popolazione dei terremotati. Di recente ha inserito la prestigiazione nel suo spettacolo Jazz & Magia e Sono Cose da… Crooner, creando un originale concerto-show con momenti di illusione e mentalismo. Le caratteristiche artistiche di Klaus sono la forza interpretativa, il timbro vocale da “Crooner”, il pianismo virtuoso e l’elegante vena aristocratica.