Dopo quattro volumi dedicati alla storia della cucina italiana, Bruno Di Ciaccio approda alla letteratura con un giallo che trova proprio nella cucina il suo centro: Nient’altro che polvere. La prima indagine del cuoco Guido Cozzolino uscito per AliRibelli.
Sinossi
Ex poliziotto, maestro di fornelli di un ristorante di un paesino campano, una passione mai perduta per l’intrigo, Guido Cozzolino si trova, per voglia o per passione, a condurre le indagini a fianco di Agostino, un amico poliziotto, sulla morte di una giovane del luogo: la povera Tiziana ha pagato l’aver osato un amore troppo altolocato, o c’è dell’altro? Come ogni indagine che si rispetti, la vicenda spalanca le porte su misteri inaspettati.
E se la passione per i fornelli firma una certa familiarità con Pepe Carvalho e Manuel Vasquez De Montalban, l’intrigo serrato e pieno di colpi di scena segue la migliore tradizione del grandissimo Camilleri. Perché costruire la trama di un giallo, un po’ come cucinare “è tutta questione di un dosaggio sapiente di tracce, caratteri, emozioni e sentimenti”, come ben descrive Di Ciaccio la sua scrittura.
Vale la pena segnalare che il volume è stato finalista del concorso Io Scrittore della Mauri Spagnol.
Guido Cozzolino, quarantadue anni, è il proprietario, nonché cuoco, del ristorante La Terra Deliziosa di Casareale, una cittadina campana, ma non è sempre stato un cuoco: nel suo passato ci sono infatti alcuni anni trascorsi nella Polizia. Una carriera interrotta dopo la morte del fratello, ucciso per questioni connesse allo spaccio di droga: assillato dal dolore e dai sensi di colpa per non aver compreso per tempo i problemi del fratello, Guido aveva deciso di cambiare radicalmente vita e di dedicarsi alla cucina della tradizione locale. Certe passioni, però, non muoiono mai, come certe amicizie; prima fra tutte quella con il giovane commissario bresciano Agostino Ferrara.
A Casareale, però, non succede mai niente di eclatante e la vita di Guido prosegue tra le visite alla madre, che ha ormai solo lui al mondo, le notti trascorse insieme alla fidanzata Carla; una donna separata che gli piace anche per il suo spirito indipendente e, ovviamente, i problemi col ristorante. Per quanto persone squisite, i suoi dipendenti – la litigiosa coppia formata da Marco Sorrentino e Marisa Gargiulio, lo sbadato e per nulla sveglio aiutocuoco Matteo e la dolce cameriera Valeria – non sono sempre il massimo della professionalità. E poi da qualche anno a Casareale ha aperto il ristorante Il Gallo Allegro di Arturo Giordano, che ha fatto pratica a Parigi e si fa chiamare “chef” – e questo, per Guido, significa concorrenza spietata.
In più il commendatore Rosolino, forse l’uomo più potente di Casareale, ha lanciato una sfida: chi tra i due preparerà i migliori roccocò, dolcetti tipici della tradizione campana, potrà partecipare alla trasmissione televisiva condotta da sua sorella Fiorella, assicurandosi una grande pubblicità. E Guido, preso alla sprovvista, non può tirarsi indietro.
Proprio quella sera, però, nei pressi di una fattoria ai margini del paese viene ritrovato il cadavere di una giovane donna: Tiziana Esposito, figlia di un giostraio e di una sarta, e fidanzata con Biagio Pasqualicchio, figlio invece di un notaio e unico erede di una rilevante fortuna.
Guido si mette subito sulle tracce di questo mistero, aiutando il commissario Ferrara nelle sue indagini. Chi è stato? E perché pochi giorni prima Tiziana si è vista recapitare proprio davanti casa un mucchietto di letame? Si trattava di un avvertimento? I sospetti ricadono immediatamente sulla famiglia di Biagio, contraria a quel matrimonio che metteva a repentaglio il futuro del loro patrimonio. Ma c’è chi pensa anche a qualche ritorsione nel mondo dei giostrai. Tutto questo mentre a qualche chilometro da lì un serial killer ha già collezionato alcune vittime, tutte più o meno dell’età di Tiziana.
Nel frattempo Guido si ritrova sulla strada di un altro mistero. Mentre intervista alcune anziane signore per il libro che sta scrivendo – un saggio storico sulla cucina in tempo di guerra – scopre che una trentina di anni prima un giovane del paese, tale Enrico Mirandola, era scomparso in circostanze misteriose, mai chiarite dopo tutto quel tempo.
Le due indagini si mescolano e presto Guido Cozzolino, insieme all’amico commissario Agostino Ferrara, scoprirà che la realtà è molto più complessa di quanto avrebbe mai immaginato.
Bruno Di Ciaccio
Insegnante di matematica in pensione, appassionato di letteratura ma anche di cucina e di storia delle tradizioni, Di Ciaccio ha alle spalle già quattro pubblicazioni di storia della cucina: La cucina di Gaeta (2015), La cucina al tempo dei Borboni (2017, Cuzzolin Editore), Quinto quarto e ingegno. La cucina della Roma papalina (2019, Cuzzolin Editore), Pane, dolci e gelati, nelle tradizioni di Gaeta (2019). Nient’altro che polvere (2021, AliRibelli) è il suo primo romanzo.
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