Il 19 ottobre 2024, alle 18:00, presso la Galleria Bulgaria di Roma (via Monte Brianzo 60), in programma il Vernissage della mostra Fuori dalla forma curata da Olga Boseva; una riflessione artistica sulla trasformazione interiore e sulla ricerca dell’autenticità di Ina Damianova: un viaggio nel continuum del percorso personale e creativo dell’artista, focalizzato sull’esplorazione delle emozioni profonde, degli stati interiori e dei movimenti invisibili che condizionano l’essere umano. La mostra gode del supporto e del patrocinio dell’Istituto Bulgaro di Cultura e sarà aperta fino al 2 novembre.
La mostra e l’opera di Ina Damianova sono, in fondo, una riflessione sul tema dell’immersione nell’intimo, di quel percorso che permette cioè di comprendere e trasformare le proprie esperienze con una nuova consapevolezza: “Le opere raccolte in questa mostra – spiega la Damianova – rappresentano una continuazione naturale della mia ricerca nella profondità delle emozioni, degli stati interiori e dei movimenti che ci condizionano. Per uscire da qualcosa, prima devi immergerti dentro, nel suo profondo, sentirla diventare parte di te e diventarne parte anche tu.” E in questo percorso di consapevolezza la trasformazione simbolica in opera d’arte diventa un volo verso una crescita personale e una nuova incarnazione della propria identità. L’uscita dalla “forma” diventa, così, un simbolo della liberazione dai cliché e dalle strutture sociali che, nel tempo, si stratificano sull’individuo come una corazza. Un percorso che non è solo artistico, quindi, ma profondamente personale e che culmina nella rottura di quegli strati protettivi che offrono le sovrastrutture culturali per rivelare l’essenza autentica e la libertà di essere sé stessi. “Soggetto di osservazione e consapevolezza, per me – ci spiega ancora l’artista – sono proprio quei movimenti interni invisibili che trovano espressione e costruiscono la nostra forma esterna, negli anni, quasi fosse una conchiglia. Alla ricerca della mia essenza, della libertà di essere autentica, essere me stessa, sul mio cammino sono giunta alla rottura del bozzolo che ho simbolicamente trasformato in mio attributo. L’uscita simbolica dalla forma è in realtà l’uscita dai cliché che ci limitano nella vita, oltre la cornice e tutto quello che accumuliamo in noi con gli anni, rendendolo un nostro secondo corpo e abituandoci a conviverci, nascondendovi dentro le nostre paure, il dolore e la verità, usandolo come corazza, fino a svegliarci un giorno, irrigiditi, col desiderio di lasciarlo perché rimanga solo la nostra essenza. Questa è una trasformazione e reincarnazione interiore, tramutata in volo, in mia crescita personale.”