Un viaggio nel fantomatico mondo di Sdràgana. Con la partecipazione della cantante lirica Francesca Rini
Il Parto delle Nuvole Pesanti apre il 2024 con l’uscita del videoclip de L’ignoranza è figa, una delle tracce più provocatorie dal loro album Sottomondi. Con la regia di Francesco Cordio, Il Parto spalanca la porta sul peggiore dei mali di questo mondo, anzi un sottomondo pieno di ignoranza. Albert Camus diceva che il male viene quasi sempre dall’ignoranza. E qui è il paradosso di una cultura ricca di informazioni ma povera di conoscenza. Di chi è la colpa? E’ dei libri o del somarello? Vai a capirlo… Dietro la camera da presa ritroviamo i nostri amici del Parto: Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni, Mimmo Crudo, Antonio Rimedio ed Enzo Ziparo. A cui si aggiunge la voce lirica di Francesca Rini e Giulio Accettella alle marionette. E poi ci sono le volontarie e i volontari delle Cucine Popolari e i bambini, sempre cari al Parto: le alunne e gli alunni della terza media dell’Istituto Comprensivo di Bazzano Monteveglio in Valsamoggia (BO). Senza dimenticare il cameo di Roberto Morgantini, il fondatore delle Cucine Popolari di Bologna, e del cantautore Mirco Menna, già in passato collaboratore del Parto.
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Il Videoclip…
Lo scenario del videoclip è quello del paese immaginario di Sdràgana animato da un popolo – un vero e proprio (sotto)mondo – di marionette, persone e animali: un luogo in cui i libri si buttano ma anche si mangiano, perché la cultura non solo dà i soldi per mangiare ma è essa stessa nutrimento per l’uomo. Gli abitanti di Sdràgana si chiamano sdraganini (marionette) e sdraganelli (persone): una specie di paese dei Balocchi in cui ruoli e identità dei personaggi si confondono e non si sa più se le persone siano marionette o le marionette persone… per non parlare degli animali chiamati FrisFras tra cui naturalmente primeggia l’asinello. Tutti uniti a ballare la tarantella dell’ignoranza come in una sorta di realismo magico in cui i confini tra realtà e fantasia si perdono. A differenza di quanto succedeva in Fahrenheit 451, a Sdràgana non è vietato leggere ma sono gli stessi abitanti che rifiutano i libri: “Butta questi libri e facciamoci un bel vocalizzo che i libri fanno male alla salute”. Gli Sdraganini liberandosi dal peso dei libri sono felici, ballano e festeggiano finalmente convinti di avere capito il mondo. Gli abitanti di Sdràgana sono inebriati dal tintinnìo dei calici della facile conoscenza, alimentata dalle superficiali e a volte ingannevoli informazioni di internet che si manifesta con atteggiamenti da profondi conoscitori di ogni cosa, senza aver letto, approfondito, verificato, capito … Il “coro degli ignoranti”, come un moderno coro di baccanti, accompagnato da un vorticoso e mantrico ritmo di tamburi e grancasse, suoni di fisarmoniche, fiati e versi animali, continua a ripetere “aeiou ciuccio bestia che sei tu” come nelle filastrocche del gioco che si faceva a scuola da bambini quando si voleva prendere in giro il ciucciarello della classe…
Il Parto delle Nuvole Pesanti
Il Parto delle Nuvole Pesanti ha realizzato 13 album, fondendo stili e linguaggi differenti, dal tarantella-punk ed etno-rock mediterraneo degli esordi, passando per la canzone d’autore, fino all’originale world music abbracciata nell’ultimo disco Sottomondi, dove la band racconta di un’umanità caleidoscopica e senza voce, fatta di bambini, donne, immigrati ed emarginati, attraverso canzoni e musiche che servono per vivere, resistere e cambiare.
Ha collaborato con artisti come Claudio Lolli, Teresa De Sio, Roy Paci, Fabrizio Moro, Paolo Jannacci, il Maestro Peppe Vessicchio, Davide Van de Sfross, Tony Canto e con scrittori e studiosi tra cui Carlo Lucarelli, Carmine Abate e Vito Teti.
Con oltre mille concerti e oltre cento canzoni originali, ha suonato su palchi importanti sia nazionali (Primo Maggio, Premio Tenco, Kaulonia Tarantella Festival) che internazionali (New York, Fortaleza, Bagdad, Londra, Berlino). Ha riscosso uno straordinario successo con il brano Onda Calabra, colonna sonora di Qualunquemente, film con Antonio Albanese, tormentone in radio e in internet con diversi milioni di visualizzazioni e nomination come Migliore Canzone al David di Donatello. Il brano L’imperatore è stato considerato tra i mille brani più rappresentativi della storia della canzone italiana e la canzone Giorgio ha avuto la nomination al Premio Amnesty International. Nel progetto artistico del PNP, un particolare valore artistico assumono i videoclip, intesi non come meri strumenti promozionali ma veri e propri microfilm capaci di raccontare le storie che stanno dietro ai brani. Basta ricordare Onda Calabra, Magnagrecia, Che aria tira, Bella Ciao e quelli dell’ultimo album Niente ninna per l’uomo ne’, Il percorso calabrozen, I bambini di laggiù e L’ignoranza è figa.
Ma la band ha lavorato anche in altri ambiti. Nel teatro con Roccu u Stortu dedicato agli orrori della prima guerra mondiale, e con Slum che racconta le periferie delle grandi città africane. Nel cinema con Doichlanda, squarcio sugli immigrati calabresi in Germania, I colori dell’abbandono che affronta il tema dei paesi abbandonati e Alèteia che racconta la riscoperta della bellezza dei luoghi. Di grande importanza sono anche i progetti culturali del gruppo che testimoniano il forte impegno sociale e civile della band. La valigia d’identità viaggio sull’emigrazione italiana in Germania e Terre di Musica – Viaggio tra i beni confiscati alla mafia, realizzato con Libera ed Arci, La peste di Albert Camus reading di musica e lettura pubblicato online in dieci puntate e La Periferia al centro della Città, vincitore del bando città metropolitana di Reggio Calabria e Ministero della Cultura.