In un viaggio fra il ricordo di Murales e i grandi titoli di ieri e dell’altro ieri
Si alterneranno con entrambi i progetti, quello in trio e quello con la band al completo, i Tazenda nel loro tour di luglio e agosto: alternando quindi la fornula più raccolta in trio per raccontare le più importanti e celebri tappe della loro carriera artistica; con quella più spettacolare con la band al completo dedicata a ricordare Murales: l’album iconico – il loro secondo – che ha visto esplodere il loro successo nel 1991. Una formazione che si muove con uno spettacolare impianto scenografico disegnato proprio per questo tour da Gaetano Garau: come oggi anno regalando al pubblico della propria terra un vestito nuovo, senza lesinare di quella sana spettacolarità propria dei grandi palchi. Sul palco, a fianco ai fondatori Gigi Camedda al piano e Gino Marielli alle chitarre e al nuovo frontman Nicola Nite a voce e chitarre, ci sono Massimo Canu al basso, Massimo Cossu alle chitarre, Paolo Erre alle tastiere e Luca Folino alla batteria.
Ricordiamo che il tour è reso possibile grazie al supporto dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, del M.I.B.A.C.T e della Fondazione Sardegna. Ed è organizzato in collaborazione con: F.A.S.I. Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.
Le date del tour di luglio e agosto
Si parte quindi il 5 luglio a Pisa in Piazza Antonio Madonna all’interno dell’Eliopoli Summer Fest; il 6 luglio al Teatro del Mare a Montesilvano (PE); il 7 luglio a Serramanna in Viale Sant’Ignazio (SU); il 13 luglio nel Piazzale della Chiesa Santissimo Nome di Gesù ad Ottava (SS); il 20 luglio in Piazza della Torre a Castelvecchio di Rocca Barbena (SV); il 27 luglio a Martis (SS); il 28 luglio a Perdaxius (SU); il 3 agosto in Piazza Indipendenza a Baunei (NU); il 6 agosto a Giungano in provincia di Salerno; il 9 agosto a Domusnovas (SU); il 10 agosto in Parco Piazza Trieste a Mogorella (OR); l’11 agosto a Tergu (SS); il 15 agosto a Golfo Aranci (SS) all’Hotel Baia Caddinas; il 16 agosto in Piazza del Popolo a Guasila (SU); il 17 agosto a Olmedo (SS) in Piazza Giovanni XXIII; il 18 agosto a Guspini (SU); il 24 agosto nell’Anfiteatro Comunale di Siligo (SS); il 26 agosto in Piazza della Resistenza a Furtei (SU); il 28 agosto a Pattada (SS) in Piazza d’Italia e il 31 agosto in Piazza San Basilio a Serri (SU).
Il progetto in Trio
Quella del trio in acustico, che vede sul palco gli storici fondatori del gruppo Gigi Camedda al piano e Gino Marielli alla chitarra assieme al nuovo frontman Nicola Nite alle chitarre ad accompagnare le loro tre voci, è una formula sperimentata negli ultimi mesi del 2023 che i Tazenda hanno deciso di portare avanti anche per il 2024. Uno spettacolo più intimo, una produzione calibrata su una precisa tipologia di luogo: siti archeologici, parchi naturali, piccoli borghi o teatri in cui sarebbe impossibile produrre lo spettacolo rock che normalmente caratterizza questa band. L’occasione per restituire al pubblico dei Tazenda i brani più famosi e popolari del loro repertorio ultratrentennale, rispolverando, in chiave acustica, tutti i brani storici che hanno fatto conoscere e apprezzare i Tazenda fin dal 1990: uno spettacolo dal forte impatto emozionale ed artistico in cui la vicinanza e l’intimità col pubblico diventano il prezioso tratto saliente.
“Tre microfoni, due chitarre acustiche e un pianoforte. Questa è la formula che ci avvicina di più alla gente. Quando siamo ispirati, si vola, ci si commuove, si apre il cuore e si canta. È sempre una celebrazione collettiva della sardità, anche per i non sardi.“
Nel corso dello spettacolo Gigi, Gino e Nicola parlano, improvvisano, si raccontano e mostrano quel lato delle loro personalità che pochi conoscono. Scherzano e svelano segreti, raccontano aneddoti e gemme per i fan più curiosi. Come non emozionarsi con la sempre purtroppo attuale Pitzinnos in sa gherra, l’omaggio dolcissimo e crudele a tutti i bambini costretti a vivere nella e di guerra; o non ballare con Nanneddu meu. Carrasecare fa tornare tutti indietro nel tempo e Mamoiada riaccende la nostalgia nei sardi della diaspora. E poi, immancabile, c’è Spunta la luna da monte, brano iconico, versione in italiano della canzone Disamparados, scritta da Luigi Marielli, componente dei Tazenda, che la affidarono ancora inedita a Pierangelo Bertoli per presentarla al Festival di Sanremo 1991. Non può mancare No Potho reposare, inno d’amore senza tempo, brano della tradizione popolare sarda reso immortale dai Tazenda prima e da una celebre interpretazione al suo ultimo concerto di Andrea Parodi. E poi c’è il tuffo nel mondo della spiritualità con la mistica La ricerca di te. Ancora, l’allegra-amara No la giamedas Maria e l’inno alla natura e alla Sardegna Madre Terra. Poi, il duo Tazenda-Ramazzotti che ha raggiunto il primo posto in classifica con Domo mia e la amatissima Cuore e vento, con gli amici Modà, che presto è diventata un nuovo canto da condividere con il pubblico. E poi c’è l’amicizia personale e musicale condivisa con Fabrizio De André che ritroviamo in Monti di Mola. Altra illustre e toccante collaborazione, oltre a Bertoli, Maria Carta, Renga, Ramazzotti, Grignani, Modà.
L’omaggio della band al completo a Murales
Il tour 2024 dei Tazenda, nella sua formazione full band è dedicato a ricordare Murales. I fan della band sanno bene che ogni anno il tour è dedicato ad un tema, un modo per rendere omaggio a tutto il vasto repertorio degli oltre 100 brani senza far torto a nessuno: quest’anno i Tazenda hanno deciso di tornare un po’ alle origini ricordando un album che li ha lanciati, dopo il noto Sanremo 1991 al quale parteciparono con Bertoli con Spunta la luna dal monte (versione in italiano della loro Disamparados) ricevendo una vera e propria ovazione dal pubblico con uno degli applausi più lunghi della storia di Sanremo. Fu un anno ricco di riconoscimenti: a partire dalla Targa Tenco per Disamparados, versione originale in sardo della canzone. Senza scordare che Murales ha venduto più di 200.000 copie e con alcune canzoni come Mamoiada, Nanneddu meu (tratta dalla poesia A Nanni Sulis di Peppino Mereu) e la stessa Disamparados ha portato ai Tazenda il Premio Tenco per la Migliore canzone in dialetto e la vittoria al Cantagiro con il Disco d’Oro.
Ma è anche l’album che, attraverso il mescolarsi dei suoni “moderni” di tastiere e chitarra elettrica con quelli tipici della Sardegna (launeddas, tenores, fisarmoniche diatoniche), sa dipingere con passione e tenerezza storie di donne e di uomini, aprendo squarci consapevoli sulla storia presente e passata. Un album dove folk, rock progressivo, canzone cantautoriale, melodia confluiscono a dare vita a un oceano di emozioni immense, che toccano anche chi non mastica il sardo, lingua scelta per la quasi totalità dell’opera.
Sullo sfondo il ricordo della forza comunicativa dei muralisti, dei writer della cultura hip hop e degli artisti da zi bao, la protesta che si può celare dietro la poesia dolce o graffiante della musica rock. Perché, come ammettono: “Murales è il nostro manifesto perfetto di quello che volevamo rappresentare e che ancora proviamo a mettere in scena in occasione del suo 33esimo compleanno.” Non a caso il murales da sempre ha un potente ruolo di denuncia sociale che permea da sempre la poesia dei Tazenda, sempre pregna di messaggi forti, sempre calati nella forza di una musica che sa prendere il suo pubblico dalle pance: dai temi dell’ecologia a quelli delle ingiustizie e delle guerre, senza dimenticare le diseguaglianze e la disparità del ruolo uomo- donna.