In sala i registi Mario Bonetti e Giovanni Zanotti ricordano le 92 vittime padovane
31 gennaio Padova – Cinema Esperia, 21,00
Dopo le anteprime prenatalizie, approda in sala La notte del Conte Rosso: prima tappa del tour a Padova, il 31 gennaio al Cinema Esperia alle ore 21. Presenti in sala Mario Bonetti e Giovanni Zanotti, autori del documentario (Prodet Production, distribuzione Emerafilm) dedicato alla tragica vicenda del Conte Rosso: un imponente transatlantico requisito dal regime fascista in tempo di guerra, affondato il 24 maggio 1941 da un sommergibile britannico al largo di Siracusa.
Nella notte del naufragio morirono in mare 1297 soldati. Tra loro, ben 92 vittime erano di origini padovane (quasi la metà delle totali – 187 – vittime venete) e saranno ricordate al Cinema Esperia.
Inframmezzate dal racconto della voce recitante di Luca Bassi, il documentario raccoglie le testimonianze innanzitutto del 103enne superstite di quella tragedia, Corrado Codignoni, classe 1921 e prossimo ai 104 (nato il 26 gennaio), reduce sia dal Conte Rosso che dalla Campagna di Russia. Ma anche di due parenti delle vittime: Marco Montagnani e Concetta Santangelo che da molti anni hanno raccolto testimonianze e studiato per ricostruire quella drammatica vicenda.
Già vincitore del Caorle International Film Festival per la sezione documentari, La notte del Conte Rossogode del Patrocinio dell’Istituto del Nastro Azzurro fra i Combattenti decorati al Valor Militare, dell’Associazione Nazionale fra mutilati e invalidi di Guerra e dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
La tragedia del Conte Rosso fu insabbiata dal regime fascista, tanto da essere quasi dimenticata. Corrado Codignoni, 103 anni, è l’ultima persona vivente presente sulla nave quella notte. La sua testimonianza, insieme a quella dei parenti delle vittime, è uno sconvolgente racconto, fatto di ricordi, di coraggio e di lacrime. Marco Montagani e Concetta Santangelo hanno negli anni raccolto testimonianze e storie degli uomini del Conte Rosso: sono centinaia di storie uniche, toccanti, che vengono riprese e accennate nel documentario come in un grande mosaico.
La notte del Conte Rosso è la notte dell’uomo, è il tramonto dei valori patriottici del ‘900. È la storia di giovani soldati morti in mare prima ancora di vedere il fronte. È il trionfo della vita, negli occhi emozionati di chi si salva. È un racconto struggente che presenta la guerra per quello che realmente è: un’enorme porcheria.
Note di regia
Quando nel 2022 abbiamo iniziato a pensare come sviluppare questo documentario ci siamo subito chiesti quale fosse l’elemento che rende unica questa storia. L’affondamento del Conte Rosso, per quanto si tratti di una grandissima tragedia, rimane un piccolo racconto di quell’immensa catastrofe che è stata la Seconda Guerra Mondiale. Cosa rende davvero unica questa storia? Lo abbiamo scoperto anche noi man mano, muovendoci tra le fonti dirette e indirette, andando a spulciare nei meandri della memoria per trovare quel qualcosa che avrebbe reso onore alla storia che stavamo per raccontare.
Per poterlo scoprire abbiamo dovuto conoscere ed intervistare diverse persone. Corrado Codignoni, 103 anni, è il vero protagonista del racconto. L’ultimo sopravvissuto ancora in vita, il testimone oculare di quello che è avvenuto realmente quella notte sul Conte Rosso. Concetta Santangelo custodisce da anni le testimonianze dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, i loro ricordi, le loro emozioni. Marco Montagnani è la memoria storica, colui che ha studiato con precisione le vicende della nave e la sorte degli uomini che l’hanno accompagnata nel suo ultimo viaggio.
Parlando con loro e con molte altre persone legate al Conte Rosso abbiamo percepito un forte senso di vicinanza, un rispetto quasi reverenziale per tutti quei poveri ragazzi morti nel lontano 1941. C’è un sottile filo rosso che unisce tutti i discendenti delle 2500 persone che furono sulla nave quella notte, ed è un sentimento difficilmente descrivibile a parole. È un senso di vuoto, è tristezza, è una complessa elaborazione di un lutto, è l’impossibile superamento di un trauma. È amore allo stato puro, manifestato in un senso di gioia per un figlio che è tornato a casa o nel dolore di un cuore infranto di un promesso sposo che non sarà mai all’altare. Sono madri lasciate sole, padri che non vedranno mai nascere i loro bambini. È tutto questo, ma è anche tantissimo altro. Sono 2500 vite cambiate in otto minuti. Sono ideali disillusi e sogni infranti di soldati di 20 anni che non avevano mai neanche visto il fronte. Per trasmettere tutte queste emozioni siamo stati aiutati da un ragazzo speciale, uno degli “uomini del Conte Rosso”.
Marino Motta aveva 20 anni. Era lo zio di Marco Montagnani. Sfortunatamente morì sulla nave quella notte. Poche ore prima di partire inviò una lettera a casa ai genitori. Questa lettera, conservata fino ad oggi dalla sua famiglia è il riassunto di quanto scritto in precedenza. È un macigno sul cuore di chi la ascolta. In pochi istanti ti riporta bambino o ti fa sentire genitore. Ti scaraventa con cattiveria sul ponte del Conte Rosso alle ore 20.00 del 24 maggio 1941. L’abbiamo inserita volutamente a conclusione del documentario con la volontà di far capire davvero cosa sia la guerra, quanto male faccia e quanto sia importante perseguire la pace con tutte le nostra forze. Questo è ciò che rende unico l’affondamento del Conte Rosso. La normalità della propria vita, infranta in pochi istanti dallo scoppio di un siluro e l’abisso che si apre davanti a noi. In lontananza, c’è però una flebile luce. La troverete, qua e là tra le righe del racconto, negli occhi speranzosi di chi ci ha raccontato questa storia. Ad essa bisogna aggrapparsi, farsi guidare, per schiarire le ombre della notte del Conte Rosso.
Mario Bonetti e Giovanni Zanotti firmano da anni le loro opere come un unico regista. Questo è il frutto di una collaudata collaborazione e di una forte sinergia ed amicizia che li lega ormai dal 2016.
Mario Bonetti, bresciano classe 1996, è laureato in storia. Da sempre appassionato agli studi umanistici, si è poi avvicinato al mondo del cinema. Nel 2016 fonda il collettivo Podet Production attraverso il quale firma la regia di diversi cortometraggi. Collabora con riviste e web tv per la realizzazione di rubriche a tema storico e cinematografico. Nel 2022 si avvicina al mondo del documentario realizzando la sceneggiatura e la ricerca storica del documentario La contea nella nebbia.
Giovanni Zanotti, bresciano, classe 2000. Fin da piccolo appassionato del mondo dell’informatica e della produzione video, entra giovanissimo nel Centro Sperimentale di Milano dove affina le tecniche di montaggio e di regia pubblicitaria. Lavora per colossi del multimediale come DAZN e LA7. Produce video per grandi aziende del settore alimentare e farmaceutico e dal 2022 realizza video per case di alta moda come Armani.
Hanno lavorato insieme nella realizzazione di cortometraggi per artisti di arte contemporanea e street art e nella realizzazione di eventi.
È nel 2022 che la loro prima opera viene distribuita al cinema. Si tratta del documentario La contea nella nebbia, che racconta il lento scorrere del tempo in un piccolissimo borgo lombardo, tra arte, storia e cultura. Tra le nuove produzioni il lungometraggio All’Ombra della Croce (2024), film che racconta le ultime ore di vita di Gesù dal punto di vista di Giuda e Pietro e l’atteso documentario La Notte del Conte Rosso, riguardante l’affondamento del piroscafo italiano Conte Rosso nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Mario Bonetti e Giovanni Zanotti
Mario Bonetti e Giovanni Zanotti firmano da anni le loro opere come un unico regista. Questo è il frutto di una collaudata collaborazione e di una forte sinergia ed amicizia che li lega ormai dal 2016.
Mario Bonetti, bresciano classe 1996, è laureato in storia. Da sempre appassionato agli studi umanistici, si è poi avvicinato al mondo del cinema. Nel 2016 fonda il collettivo Podet Production attraverso il quale firma la regia di diversi cortometraggi. Collabora con riviste e web tv per la realizzazione di rubriche a tema storico e cinematografico. Nel 2022 si avvicina al mondo del documentario realizzando la sceneggiatura e la ricerca storica del documentario La contea nella nebbia.
Giovanni Zanotti, bresciano, classe 2000. Fin da piccolo appassionato del mondo dell’informatica e della produzione video, entra giovanissimo nel Centro Sperimentale di Milano dove affina le tecniche di montaggio e di regia pubblicitaria. Lavora per colossi del multimediale come DAZN e LA7. Produce video per grandi aziende del settore alimentare e farmaceutico e dal 2022 realizza video per case di alta moda come Armani.
Hanno lavorato insieme nella realizzazione di cortometraggi per artisti di arte contemporanea e street art e nella realizzazione di eventi.
È nel 2022 che la loro prima opera viene distribuita al cinema. Si tratta del documentario La contea nella nebbia, che racconta il lento scorrere del tempo in un piccolissimo borgo lombardo, tra arte, storia e cultura. Tra le nuove produzioni il lungometraggio All’Ombra della Croce (2024), film che racconta le ultime ore di vita di Gesù dal punto di vista di Giuda e Pietro e l’atteso documentario La Notte del Conte Rosso, riguardante l’affondamento del piroscafo italiano Conte Rosso nel corso della Seconda Guerra Mondiale.